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lunedì 6 agosto 2007

Il sogno

Ci siamo da poco trasferiti nella dimora che ha visto nascere generazioni di membri della mia famiglia.
E' un piccolo palazzo con una torre merlata, da dove si gode il panorama della brughiera i cui profumi portati dal vento riempiono l'aria e chi la respira.
Ricordo ancora i vecchi racconti fantastici che mi narrava mio nonno quand'ero bambina, mentre la nonna mi preparava uno dei suoi deliziosi dolci. Allora credevo a quei racconti come se fossero reali, ed ancora oggi, nelle notti di luna piena, quando tutto si colora di una luce argentata, la natura sembra veramente fatata, come se da un momento all'altro un elfo dovesse uscire dalla sua casa, celata in un albero, col suo vestito verde foresta per andare al rituale raduno insieme a fate e gnomi, per festeggiare la natura nel suo rigoglio.

C'è una splendida luna piena nel cielo punteggiato di migliaia di stelle, la osservo prima di chiudere le tende, quando una luce appare e scompare in un istante, illuminando la mia stanza.
Chiudo le tende e faccio per andare a letto, senza dare troppa importanza allo strano fenomeno, quando una voce melodiosa mi saluta. E' strano ma non sono spaventata.
Un esserino vestito di verde, che sembra proprio uscito da un libro di favole, mi si avvicina. Mi prende la mano in modo deciso, ma senza farmi male, mi sorride; una luce morbida e vellutata ci avvolge e mi ritrovo in mezzo ad un prato illuminato da lucciole, dove alcune leggiadre ed eteree creature danzano in circolo al suono di arpe e flauti.
Tutt'intorno splendidi fiori profumano l'aria di sogno.
Vi sono altre figure dall'aspetto delicato e il mio accompagnatore mi conduce al cospetto di colei che deve essere la regina.
Mi accoglie con un dolce sorriso e mi fa accomodare accanto a lei.
Dall'altro lato della regina un ometto dalla lunga barba bianca ricama l'aria con le dita ossute e bisbiglia qualcosa ... dal nulla appare un ciondolo a forma di cuore con i riflessi dell'iride.
La regina mi porge quella pietra liscia e leggera dicendomi di tenerla sempre con me, come segno della sua amicizia e di quella del suo popolo.
Viene servita una bevanda dolce e profumata.
L'aria di festa e la dolce melodia mi avvolgono, il mio accompagnatore mi porge nuovamente la mano e mi ritrovo nella mia stanza ... E' mattina ed è ora di colazione.
Si trattava sicuramente di un bellissimo sogno ma ... sul comodino vi è la pietra colorata a forma di cuore.
Attacco il ciondolo alla mia collana e raggiungo gli altri in sala da pranzo.
I miei nonni e i miei genitori mi osservano e mi chiedono a cosa è dovuta tutta la felicità che mostra il mio viso.
“Ho fatto un bellissimo sogno!” rispondo, non crederebbero mai a quanto mi è successo.

Non prendete quel bus

Un trafiletto in una rivista dal dentista parlava di uno strano caso percepito da una sensitiva. Aveva comunicato con l'anima di una persona scomparsa misteriosamente che gli raccontò la sua avventura:
“La primavera si era decisa ad arrivare ed il sole splendeva alto in un cielo azzurro e limpido, decise di uscire a fare una passeggiata nei soliti posti. Per giungere in quei luoghi prendeva il bus sotto casa, poche fermate, solo una decina di minuti, e sarebbe arrivata. Eccolo, fece cenno ed entrò, c'era un posto e sedette, mettendosi comoda a guardare dal finestrino. Ancora due fermate e sarebbe arrivata al capolinea in centro.
Il vociare dentro il mezzo si perse nell'aria e solo frammenti di parole giungevano confusi con gli altri mezzi discorsi tanto da risultare, in alcuni casi, perfino divertenti.
Il bus continuava il suo viaggio. Si fermò e salirono delle persone che iniziarono a conversare proprio accanto a lei, ma continuò a godersi il panorama senza ascoltarli.
Poi qualcosa attrasse la sua attenzione, un odore strano, si voltò e vide che le persone sul bus avevano un aspetto molto strano: o andavano tutti ad una festa in maschera o era finita dentro una delle avventure di Dylan Dog, infatti sembravano cadaveri che camminavano.
Con cautela si avvicinò alla porta d'uscita e suonò, il bus si fermò e alcune 'persone' scesero, scese i gradini ma qualcosa le impedì di uscire, velocemente provò l'altra porta, ma il risultato fu lo stesso. Sentì ridere alle sue spalle ed una voce le disse: 'Quando sarai come noi allora potrai scendere e passeggiare per la città! Questo è il bus dei morti e se ci sale un vivo non scende più finché non muore!'
Quello che non capiva era il motivo per cui era riuscita a prenderlo, poi capì tutto...”

chat...

click click click - ciao, come va? -
click click click - ciao, bene... e te? -
Era cominciato per caso, un click in una serata di pioggia su un link che pubblicizzava siti per incontri tra singles... iscrizione, visualizzazione dei nominativi degli altri iscritti nella propria zona di residenza e... invio del primo messaggio di saluto e presentazione a tutta la lista di iscritti...
Qualcuno ha risposto, con qualcuno si è entrati più in confidenza e... alla fine è avvenuta una selezione quasi naturale... ed ora stava chattando solo con una persona...
Entrambi erano piuttosto timidi, e nessuno si decideva a chiedere all'altro il numero di telefono per parlarsi in modo più serio e magari incontrarsi... eppure sembrava che ad entrambi andasse bene così: anche solo collegarsi in internet la sera dopo il lavoro e raccontarsi le vicende della giornata dava loro un certo piacere, ed entrambi erano sempre pronti a consolarsi a vicenda non appena uno dei due rivelava che aveva avuto dei problemi...
Entrambi non sapevano realmente nulla l'uno dell'altra, eppure si parlavano molto più di gente che si conosce da parecchio, ed entrambi chiacchierando tra loro, si stavano affezionando e... forse... si stavano innamorando...
Non c'era molta gente, visto l'orario: la banca era quasi vuota... la ragazza era contenta, avrebbe fatto in fretta e sarebbe rientrata in ufficio appena in tempo per fare la pausa pranzo in modo decente... la coda si smaltì in fretta e lei si accostò allo sportello, senza rendersi conto di avere un meraviglioso sorriso... il cassiere le sorrise a sua volta, salutandola “Buongiorno, bella signorina, in cosa posso esserle utile?”
A quelle parole lei guardò stupita il cassiere, accorgendosi che era un giovanotto molto simpatico... lei non si sentiva bella, ma si accorse di essere felice nel ricevere quel complimento... non era la prima volta che qualcuno le faceva dei complimenti, ma qualcosa le rendeva il complimento del cassiere particolarmente gradito...
Sorrise nuovamente e fece per parlare, quando una voce brusca dietro di lei la bloccò!
“Fermi tutti! Questa è una rapina!” “State tutti fermi e non succederà niente!”
Un incubo si era materializzato: erano entrati due rapinatori armati che stavano svaligiando la banca. Uno le si accostò e la spinse a terra urlando “Faccia a terra!”
Lei era sdraiata a terra, a faccia in giù, con le lacrime agli occhi, mentre attorno a lei c'erano solo urla e passi affrettati e mentre i cassieri riempivano di banconote il borsone dei banditi.
All'improvviso, una voce rude esclamò “Che diavolo! Che stai facendo?” “Questo idiota ha dato l'allarme!” “Filiamo, prima che arrivi la polizia!” “Già, ma tu la pagherai, idiota!” a quelle parole seguì una detonazione, un boato spaventoso, terribile e assordante, che scosse l'aria tutto attorno a lei, mentre urla di terrore si alzarono da tutti i presenti, poi... lentamente ma inesorabilmente, il buio si impadronì di lei...
Dopo chissà quanto tempo, qualcuno la chiamò... “signorina, signorina.. si svegli!!!” lei aprì gli occhi, si guardò attorno e... vide un paramedico chino su di lei e dei poliziotti che passavano da una persona all'altra chiedendo informazioni...
Visto che si era svegliata e alzata, il paramedico le diede un'occhiata, poi le fece prendere una pastiglia e si allontanò... un poliziotto le si avvicinò e le chiese chi fosse e cosa avesse visto...
Poco dopo, mentre rispondeva al poliziotto, sentì la sirena dell'ambulanza che si allontanava, si guardò intorno distrattamente e vide i vari clienti della banca terrorizzati e taciturni, vide anche gli impiegati, poi si voltò verso la cassa dove stava recandosi e... urlò di terrore... il vetro era sfondato e macchie di sangue risaltavano ancora sulla scrivania... il poliziotto le posò una mano sulla spalla e le disse “Si, purtroppo è stato colpito... si sono accorti che ha dato l'allarme... mi dispiace...”
Lei scoppiò in lacrime, senza nemmeno capire il perché...
Appena il poliziotto le disse che poteva tornare a casa, lei andò di corsa... ma passando accanto agli impiegati, udì uno dire “...ma davvero si era trovato una fidanzata?” “Si, so che era collegato su internet a quei siti per singles...”
Non fece nemmeno caso a quelle parole, ma si recò a casa con dentro una sensazione di vuoto... l'unica cosa che aveva in mente era sfogarsi, liberarsi dal ricordo di questa orribile avventura... e conosceva solo un modo per farlo...
click click click - ci sei? sono io -
...
click click click - per favore, rispondi... ho bisogno di parlarti... -
...
le lacrime scendevano copiose mentre le dita continuavano a ripetere quei messaggi sulla tastiera, ma... nessuno rispondeva...