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lunedì 26 gennaio 2009

DRAGHI - 2° parte

CULTURA DEI DRAGHI IN ORIENTE E OCCIDENTE

DRAGHI IN CINA

Il drago, con la tartaruga, la fenice e l'unicorno rappresentava uno dei 4 spiriti benevoli. Essi portavano felicità, ricchezza e prosperità.
Essi furono la più grande e gloriosa razza che popolò la terra migliaia di anni fa, che originò la vita, che governò le forze della natura e che protesse l'uomo ancora piccolo all'inizio del suo cammino. Da questo però ricevette molta ingratitudine.
Secondo molte leggende valorosi uomini divennero dragoni.

I ritrovamenti di ossa di dinosauro in Cina resero ancora più vere le credenze sui draghi e queste ossa venivano utilizzate nella medicina e nelle pozioni magiche. In realtà erano ossa di giganteschi dinosauri.

Nella società feudale nata quando da noi c'era il medioevo, il drago divenne il simbolo dell'autorità dell'imperatore e il suo trono prese il nome di “trono del drago”.
Questo maestoso animale si radicò nella cultura cinese fin dai suoi albori tanto che venne rappresentato dappertutto: stoffe, dipinti, oggetti vari. Le vesti ricamante con i draghi divennero poi sempre più comuni e vennero usate come vesti ufficiali a corte e dette “vesti drago”.

In Cina ancora oggi il drago è molto sentito tanto che è molto comune il nome “Long” che significa drago e il titolo di riconoscimento per meriti è quello del drago.
Aspetto:
1)muso di coccodrillo, o di cammello secondo altre descrizioni
2)corpo di serpente, o di lucertola e ventre della rana
3)criniera del leone e palme di tigre, scaglie della carpa, artigli d'aquila
4)corna di cervo (di cui erano privi i draghi degli oceani), orecchie di mucca
5)vari colori delle squame
6)potere della metamorfosi e di rendersi visibile o invisibile a piacimento e di mutare le dimensioni
Caratteristiche:
Molto saggio ed è considerato una creatura benefica e di bene augurio; quando si alza in volo la pressione delle sue zampe sulle nuvole provoca la pioggia. Motivo per il quale il drago era considerato apportatore proprio della pioggia, ed era pregato e invocato in periodi di siccità.

Di solito non sputavano fuoco e erano privi di ali, ad eccezione dei draghi celesti che quando non usavano la magia per volare usufruivano di piccole ali da pipistrello.

Particolarità:
1)segnava il passaggio delle stagioni e lo scorrere armonioso della vita, caratteristiche poi date all'imperatore quando questi divenne “figlio del drago”
2)il trono dell'imperatore era detto il “trono del drago”
3)l'imperatore alla sua morte volava in cielo con sembianze di drago
4)al collo del drago spesso vi era una perla che ricordava la perfezione delle parole dell'imperatore e il fatto che esse fossero indiscutibili; questa perla si dice contenesse una grande energia, essa inoltre era anche la fonte del potere dei draghi stessi, cioè la perla era un contenitore di energia dal quale il drago attingeva
5)i combattimenti tra draghi non erano mai violenti, infatti non si mordevano e non si dilaniavano mai
Altra particolarità di queste affascinanti creature era data dal numero di dita, cosa che distingueva il rango del drago stesso e della persona che gli veniva affiancata nelle rappresentazioni artistiche:
1)cinque dita l'imperatore (il drago che lo rappresentava era quindi un drago celeste che lo accompagnava nella sua ultima dimora: un grande palazzo al di sopra delle nuvole, non visibile ai mortali)
2)quattro dita principi di quarto e quinto rango
3)tre dita per tutti gli altri
Nido:
1)le uova di drago si schiudevano dopo 500 anni e per diventare adulto ci metteva 20.000 anni
2)si riteneva che potessero avere la loro dimora in cielo, in terra, in acqua e sottoterra
Draghi e elementi (ogni elemento della natura era presieduto da un drago):
1)drago delle acque colore azzurro (Dhen-lung): guardiani del vento, delle nuvole e dell'acqua faceva piovere sulle piantagioni esso era paragonato al coccodrillo cinese che in primavera ritorna dal suo letargo e all'equinozio d'autunno va in letargo, segnando così il ciclo della vita della natura erano i più venerati (secondo altre credenze la pioggia era il risultato di scontri amorosi tra draghi di sesso opposto) sono privi di corna
2)drago celesti di colore verde chiarissimo (Tien-lung): erano a guardia del cielo ed erano gli unici ad avere 5 artigli per zampa (gli unici dotati di ali da pipistrello)
3)drago sotterraneo o d'oro (Fut's-lung): proteggeva i tesori celesti e dispensava felicità
4)draghi terrestri di colore verde smeraldo (Ti-lung): guardiani dei corsi d'acqua ne regolavano il flusso e vivevano nelle profondità dei fiumi
5)draghi rossi e draghi neri: violenti e bellicosi si scontravano in aria provocando violente tempeste
6)esistono poi i draghi che proteggono i fiumi del nord, del sud, dell'est e dell'ovest, il loro sovrano è un drago rosso dalla criniera infuocata lungo 300 metri che si chiama Chien-Tiang
7)i draghi azzurri rappresentano la primavera, i draghi rossi e neri i temporali e il drago d'oro il sole

Come detto i draghi erano considerati benevoli e protettori dell'umanità, in loro onore si costruivano templi e si facevano preghiere, ma se queste preghiere non venivano accolte allora dagli ossequi si passava a sbeffeggiare il drago e in certi casi anche a esiliarlo.

Malgrado questi casi in generale il drago era considerato rappresentante della forza vitale e benefica detta yang di natura maschile, che si contrappone allo yin rappresentata dalla fenice e di natura femminile. Ma sempre in equilibrio tra di loro (infatti sia il drago che la fenice erano spiriti benevoli per la tradizione cinese). Quindi questa opposizione era da considerarsi come benevola che manteneva l'equilibrio delle forze che regolano il fluire della vita sulla terra.
Queste due creature erano spesso rappresentate insieme. Ma a simboleggiare la potenza divina era il drago, rappresentato con un aspetto maestoso, brutale e temibile proprio per esprimere appieno la sua energia. Un'energia che non si faceva mai vedere nella sua interezza e quel poco lo si poteva scorgere solo per brevi istanti, quando il drago voleva farsi vedere.

Secondo una tradizione popolare i draghi venivano distinti in nove specie ben precise:
1)Pulao: raffigurato sulle campane e sui gong
2)Qiuniu: ama la musica di tutti i generi
3)Bixi e Bixia: il primo in cima agli steli e sulle mensole in quanto amante della letteratura; il secondo ai piedi delle mensole in quanto con la sua forza le reggeva
4)Chaofeng: alle estremità scolpite delle travi dei tempi per la sua inclinazione al pericolo
5)Chiwen: orna le balaustre dei ponti per la sua passione delle acque
6)Suanmi: scolpito sul trono di Buddha per la sua propensione al riposo
7)Yazi orna l'elsa delle spade
8)Bi'an: si allunga sull'architrave e sulle porte delle prigioni

Il fatto che in oriente il drago sia considerato benevolo non implica che non esistano tra di essi creature malvagie, infatti esistono, anche se rare, e anche qui venivano sconfitte da eroi. Infatti secondo le leggende esisterebbero ben 117 categorie di draghi, di cui 81 buone e 36 malvagie.

Tutte le razze di draghi cinesi avevano un legame molto stretto con l'acqua, che li differenziava dai draghi occidentali molto legati all'elemento fuoco, questo evidenziava la differente connotazione del drago: benigno in oriente e malvagio in occidente.

Altre culture che consideravano benevolo il drago erano:
1)quella vichinga che scolpiva la prua delle navi con le fattezze della testa di un drago, come simbolo che assicurasse forza e potenza ai guerrieri
2)gli antichi gallesi avevano una buona opinione del drago e ancora oggi sulla bandiera nazionale bianco/verde spicca un drago rosso
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DRAGHI OCCIDENTALI


Nella concezione occidentale i draghi erano creature malvagie apportatrici di morte e carestia.
In tutte le leggende essi erano presentati in atti che arrecavano danno all'uomo.
La loro origine come bestia mitologica nacque con la storia dell'uomo, molto probabilmente ancora prima della storia scritta quando le leggende erano tramandate oralmente.


Descrizione fisica:
corpo da serpente, zampe da lucertola, artigli di aquila, fauci di un coccodrillo, denti di leone, ali da pipistrello, corna di toro, cresta ossea sulla schiena

Poteri: dotati di poteri magici

Proprietà: le ossa e il sangue sembra avessero proprietà curative, inoltre bagnarsi con il sangue rende invulnerabili, ma anche altri parti del drago avevano proprietà curative e non: ad esempio il cuore permette di capire le lingue degli animali

Vita: molto longevi. Si narra che un uovo di drago ci metta un secolo prima di schiudersi, e che raggiunga la piena maturità dopo altre centinaia di anni,con la crescita sulla testa di corna ramificate, vita durante la quale acquisiscono grande conoscenza;

Nido: tane nelle profondità delle cime delle montagne (sembra che fossero così profonde da raggiungere le viscere della terra, infatti i draghi passavano molto tempo al loro interno a godersi il caldo del magma, talvolta nuotano anche in esso provocando le eruzioni vulcaniche)

Dopo un periodo di grande fama i draghi persero la loro popolarità con l'avvento dell'Impero Romano, salvo qualche sporadico avvistamento, per poi ricomparire di prepotenza negli anni del Medioevo, come esseri malefici dediti solo a fare del male all'uomo.
Il concetto di drago=distruzione era ormai radicato in occidente.

Infatti il drago in occidente sembrò nascere fin dagli albori come incarnazione di lotta, violenza e caos. La sua sola figura volteggiante sopra una città portava nella stessa morte e carestia. Questo fu dovuto al fatto che la loro immagine era usata come effige sugli stendardi usati nelle battaglie di questo periodo storico.
Il medioevo fu il periodo di maggior fioritura delle leggende sui draghi ma anche il periodo che segnò la loro estinzione a cura dei cacciatori di draghi, degli eroi e dei santi.

Spesso, malgrado la loro malvagità, in occidente i draghi erano usati come custodi di tesori proprio da quegli dei e eroi che li combattono. Un controsenso:
1)il drago malvagio che uccide l'uomo
2)l'eroe e/o il dio che lo affronta in uno scontro epico e ne esce vincitore
3)il drago malvagio mansueto custodisce il tesoro del dio e/o eroe
4)l'eroe e/o il dio affidano al drago i loro tesori
Il panorama che ne viene fuori è un po' strano: un drago che odia gli uomini che accetta di custodire i loro tesori?

In altri casi però il tesoro custodito non si sapeva da dove arrivasse ed era la causa per la quale i cosiddetti “cacciatori di draghi” andavano alla ricerca della creatura: il desiderio di ricchezza.



Fonti:
http://geocities.yahoo.com
www.mondimedievali.net
www.ilguerriero.it
www.satyrnet.it
http://bluedragon.it
http://olay.bazaar.net
www.croponline.org
www.animalplanet.it
Leggende delle Alpi
Miti e saghe vichinghe

venerdì 23 gennaio 2009

Braccio di Ferro

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Il 01/01/2009 sono scaduti i diritti d'autore sulle immagini di Braccio di Ferro a livello europeo; mentre per la scadenza americana bisognerà aspettare il 2024.


Braccio di Ferro è un simpatico marinaio guercio, con l'inseparabile pipa multiuso (compreso l'apriscatole e il lanciafiamme) che porta sempre in bocca e, più importante di tutti, la scatola degli spinaci. Si, gli spinaci con l'aiuto dei quali riesce a risolvere tutte le situazioni difficili in cui si trova. Infatti questi gli forniscono una forza straordinaria grazie alla quale riesce a sconfiggere i suoi avversari, in particolare Bluto (un marinaio attaccabrighe che non perde occasione per scontrarsi con Braccio di Ferro).

A tenere compagnia al simpatico e buffo marinaio troviamo:
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1) la sua filiforme fidanzata Olivia, anch'essa disegnata in modo buffo tanto da sembrare un elastico con grandi piedi e mani, con la testa perfettamente rotonda dove le uniche sporgenze sono il naso e la crocchia in cui sono raccolti i capelli.
2) Un neonato di nome Pisellino del quale non si capisce la parentela con Braccio di Ferro o Olivia, ma che sta o con uno o con l'altra. Si caccia spesso nei guai per colpa della curiosità tipica dei neonati e tocca a Braccio di Ferro risolvere la faccenda con l'aiuto dei suoi portentosi spinaci.
3) Poldo è un amico di Braccio di Ferro ed è golosissimo di hamburger che divora in quantità industriali. Ha l'aria sempre assente e non si cura di ciò che lo circonda, a meno che non si tratti di panini.
4) Bluto, marinaio avversario di Braccio di Ferro, che gli contende ogni cosa: dai lavori alla fidanzata, profittando della sua forza e del suo fisico massiccio, finchè Braccio di Ferro non divora gli spinaci e lo sconfigge con facilità estrema.
5) Gip, un cagnolino proveniente da un'altra dimensione che riesce a rendersi invisibile e individuare la verità con la coda. Altra sua particolarità è che si nutre solo di orchidee.
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lunedì 19 gennaio 2009

DRAGHI



Realtà o mito?
Probabilmente questa domanda non avrà mai una risposta. Forse il loro mito nasce con i primi ritrovamenti di ossa di dinosauro quando ancora non si sapeva che fossero di dinosauro. Ma queste creature del passato si sono estinte molte migliaia di anni fa, mentre i draghi hanno continuato a esistere nella cultura popolare e avvistamenti che accrediterebbero la loro esistenza, sono stati fatti anche in epoche relativamente recenti.

Personaggi storici come Plinio affermarono di aver visto un drago e molte leggende sembrerebbero confermare la loro esistenza. Ma di loro oggi si legge solo nei libri fantasy e nessun avvistamento è più stato fatto, la loro immagine rimane però vivida nella cultura popolare delle storie che li vedono come protagonisti, ora buoni ora cattivi.

Molti studiosi affascinati da questa creatura l'hanno studiata e ne hanno compilato una gerarchia arrivando a indicare undici classi: dai primi progenitori (i più potenti) ai serventi creati da draghi potenti (ma meno dei loro antenati). Dai discendenti di questi primogeniti sarebbero nati tutti gli altri draghi, compresi i draghi protagonisti delle varie leggende che sarebbero i sestogeniti. I successivi sono un po' meno noti.

Nato con la storia dell'uomo o prima?

Si dice che il drago abbia visto nascere il primo sole, abbia visto l'uomo formarsi ed evolversi aiutandolo in questa sua strada. Ma da dove esso arrivi non si sa, si è formato molto probabilmente da quel brodo primordiale dal quale è nato tutto il creato, quindi si potrebbe dire che si sia sviluppato insieme alle stelle e ai pianeti e poi alcuni di loro si siano stabiliti sulla Terra quando questa era ancora neonata.

Buono o cattivo o entrambe le cose?

A seconda del luogo la concezione cambia: il drago è considerato buono in oriente e malefico in occidente. Ma sia in uno che nell'altro luogo si hanno le eccezioni che rendono questa creatura vicino al concetto reale di esseri viventi: né totalmente buoni né totalmente cattivi, ma una via di mezzo ed è questa la nuova concezione che si ha del maestoso drago, grazie ai libri e ai film che ne hanno rimodernato l'immagine conservandone le caratteristiche salienti che lo rendono tanto caro alla fantasia: aspetto maestoso e pauroso, saggezza, grande forza, le ali da pipistrello, le poderose zampe artigliate, la capacità di sputare fuoco. A queste caratteristiche tipiche del drago occidentale per natura cattivo si è aggiunto un carattere più propenso ad aiutare le persone, talvolta a rischio della propria vita, sfatando l'immagine demoniaca che si aveva di esso.

La cultura orientale invece conserva la sua tradizione identificando nel drago un essere superiore benefico e protettivo per l'uomo, ma nel loro pantheon di draghi ne hanno alcuni malefici, in modo da equilibrare le energie. Qui la cultura e le leggende si fondono in qualcosa di unico e i draghi hanno una loro precisa suddivisione e un grado dal più elevato a più basso. Ognuno di essi è legato a un elemento e lo comanda. Sono onorati con una festa che si tiene tutt'oggi.
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Curiosità
Secondo alcune leggende sembra che il vampiro sia la progenie di un drago, accomunando così il vampiro al male per parentela col drago simbolo del male in occidente, luogo di origine della leggenda del vampiro stesso.

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Drago di Komodo

Forse in loro onore, e per la loro costante presenza nella fantasia, un rettile realmente esistente si fregia dell'appellativo di drago: il “drago di Komodo”.
Un rettile gigante lungo più di tre metri e pesante più di un quintale.
Vive proprio nell'isola di Komodo e in altre isole dell'arcipelago indonesiano, dove si nutre di maiali, capre, bufali, cavalli, draghi di dimensioni inferiori e esseri umani.
Si riproduce depositando le uova in un numero variabile da 15 a 40 alla volta.
Alla loro mole corrisponde anche una formidabile forza e una grande abilità di predatori, oltre che una notevole velocità di movimento. Caratteristica particolare e che spesso cacciano in gruppo (questo li differenzia un po' dai draghi che venivano descritti come creature solitarie), riuscendo a uccidere immediatamente la preda grazie alle possenti mascelle e alle unghie affilate, che provocano alle prede che non muoiono subito mortali infezioni permettendo così al drago di komodo di recuperare lo stesso il suo pasto, senza scomporsi per rincorrerlo.

Oggi sono una specie protetta e sono diventati un'attrazione turistica per il posto.
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GERARCHIA DEI DRAGHI
Questa creatura affascinante ha destato da sempre la curiosità delle persone e in particolare degli studiosi che crearono una vera e propria gerarchia dei draghi:
1)Dragongods: i primogeniti ovvero i draghi originari, non avevano suddivisione in sottorazze e ognuno era unico; sono immortali ma non invincibili ma solo un dio li potrebbe affrontare. Si ritiene che siano così antichi da aver visto il primo sorgere del sole .
2)Demigods dragons: i secondogeniti; i più antichi draghi mortali; anche questi sono privi di sottorazze e non possono essere sconfitti da nessun essere umano.
3)Ancient dragons: i terzogeniti. Hanno una suddivisione in razze. Le leggende sono nate tutte attorno a questa stirpe, o meglio i protagonisti delle leggende discendono da loro. Vivono solitamente nelle loro tane, dalle quali escono di rado.
4)Grandi Wyrm: i quartogeniti, sono i più potenti tra i draghi comuni, ma ancora molto potenti per essere sconfitti da un uomo, infatti per poterlo abbattere gli uomini si dovrebbero organizzare come se andassero in guerra.
5)Venerabili: i quintogeniti. Sono responsabili della fine di numerosi regni
6)Draghi anziani: i sestogeniti. Sono i protagonisti di tutte le leggende. Sono i bersagli dei vari cacciatori di draghi.
7)Draghi maturi: i settimogeniti. Sono i draghi adulti e sono il bersaglio degli apprendisti cacciatori di draghi.
8)Draghi giovani: gli ottavogeniti. Non hanno ancora raggiunto i 100 anni e sono deboli e alla portata di qualsiasi avventuriero di medio livello.
9)Nuovi nati: i nonogeniti. Sono i cuccioli di drago che non hanno ancora imparato a usare le loro armi. Non superano i 20 anni.
10)Dragonet, Pseudodragons, Faerie Dragons (draghi molto piccoli con ali da farfalla): gli ultimogeniti cioè le ultime sottorazze dei draghi, molto più piccoli dei loro antenati.
11)Serventi: sono un tipo di drago particolare creato da un drago potente e possono arrivare fino a 3 generazioni, ma ogni generazione successiva sarà più debole di quella precedente. La forza in questo caso non dipende dall'età.
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TIPOLOGIE DI DRAGHI: ROSSI E NERI

Draghi neri: malvagità e astuzia.
Draghi rossi: male dirompente.
Sembra che possiedano poteri magici in misura ridotta rispetto ai loro antichi progenitori.

Dalle leggende si capisce che la concezione occidentale dei draghi derivi dai drago primordiale Tiamat del mito mesopotamico.
Secondo questo mito in origine esistevano due tipi di drago: nero e blu profondo, i draghi della notte e degli abissi. Infatti i primi due draghi che furono concepiti furono uno nero e l'altro blu: le due razze più antiche.
Tiamat è infatti un drago nero, il primo di cui si abbia notizia ed è anche una creatura primordiale, da lei si generarono gli dei e i mostri ovvero altri draghi neri simili a lei nell'aspetto.
I draghi neri erano voraci e divoravano qualsiasi animale o persona gli capitasse a tiro e bevevano avidamente il latte direttamente dalle mammelle delle mucche, procurando loro grande dolore.
Il loro flagello fu affrontato dagli eroi che riuscivano ad avere la meglio su di loro, malgrado la loro smisurata forza. Col passare del tempo la grande caccia ai draghi li portò all'estinzione.

Dai draghi neri ebbero poi origine i draghi rossi. Sembra che ciò avvenne quando il dio Marduk (divinità mesopotamica) catturando i figli di Tiamat li scaraventò negli inferi, dove le fiamme roventi fecero cambiare colore alle loro squame da nero a rosso e ciò li rese immuni dal fuoco.
Nacquero così i draghi rossi delle leggende greche.

Alcuni draghi rossi non riemersero subito dagli inferi, ma prolungarono la loro permanenza in quei luoghi e le loro squame cambiarono ancora colore diventando nere, inoltre questa prolungata permanenza negli inferi li rese più potenti e temibili come avversari.

Quindi sia i draghi rossi che neri da noi conosciuti, tramite le numerose leggende che li vedono protagonisti, ebbero origine dalla progenie mostruosa della creatura primordiale Tiamat, ma rispetto a essa avevano meno potere.


Un discorso a parte merita l'Idra, una sottospecie dei draghi neri. Secondo la leggenda l'Idra ha molte teste come Apsu (altra creatura primordiale: un drago gigantesco dalle moltissime teste e con una enorme bocca centrale) e se una viene tagliata al suo posto ne spuntano altre, in un numero compreso tra due e sette. Sono in grado di spruzzare veleno e per la maggior parte sono abitanti degli abissi. Tra le più famose ricordiamo l'Idra di Lerna affrontata e sconfitta da Ercole in una delle sue dodici fatiche e Scilla, uno dei due mostri mitologici che infestano lo stretto di Messina. Quest'ultima abiterebbe nelle profondità dello stretto e tenderebbe agguati ai naviganti per procurarsi il cibo.
Questa varietà di draghi neri ucciderebbe per il puro piacere di uccidere.
Sono, secondo le leggende medioevali, la cavalcatura di perfidi stregoni e sempre secondo il mito non possiedono alcun potere magico, che invece gli altri draghi hanno, e questo le rende inferiori in un duello con un drago che, malgrado di stazza e forza inferiore, ha la meglio su di loro.

Dimensioni draghi neri comuni:
1)corpo massiccio e andatura su quattro poderose zampe
2)20 mt al massimo esclusa la coda
3)apertura alare grande più della loro lunghezza
4)muniti di corna
5)coda con aculei
6)schiena percorsa da scaglie ossee appuntite (utili nei combattimenti con i propri simili)
7)occhi simili a quelli di una tigre o un leone (negli altri draghi sono simili a quelli di una lucertola)
8)soffi: fuoco, acido, gas mortali, bava appiccicosa

Alcuni draghi neri differiscono da questa descrizione in quanto cresciuti in pozzi assunsero forma serpentiforme, incapacità a soffiare qualsiasi veleno ma temibile capacità di stritolare le proprie prede e le fauci sono così potenti da troncare una quercia con un solo morso.
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GRANDI DRAGONI
Non tutti i draghi furono catturati da Marduk, alcuni di essi, i più potenti cioè i Grandi Dragoni, si rifugiarono nelle loro tane e vi restarono per molto tempo, agendo dall'ombra di esse per danneggiare.

Tra di essi si può annoverare Tiamat, la progenitrice di tutti i draghi a quanto sembra, e anche Tifone. Quest'ultimo per aspetto è simile all'idra, ma molto più potente in quanto creatura primordiale: corpo massiccio, camminava eretto su due zampe, alto quanto una montagna, dotato di cento (o mille teste) teste e di una grandissima bocca sul petto dalla quale vomitava fuoco e gas venefici.
Sembra che essi siano principalmente femmine.
A parte qualche rara eccezione vivrebbero in tane profondissime, molto vicini al nucleo della Terra (sono immuni al fuoco).
Hanno ereditato da Tiamat il dono della magia.
Si circondano di servitori che arruolano tra le creature della natura e le usano per difendere gli accessi alla loro tana e per svolgere gli incarichi in superficie.
Escono di rado dalle loro tane, dove rimangono a sonnecchiare e talvolta nuotano nel magma, provocando in tal modo le eruzioni vulcaniche e terremoti, che scatenano anche quando escono in superficie.
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DRAGHI D'ACQUA
Categoria di draghi a se stante sono i draghi d'acqua. Essi hanno corpo serpentiforme lungo 8 – 9 metri e al posto delle zampe hanno le pinne proprio come i pesci, per meglio muoversi nel loro elemento. L'unica cosa che fa pensare che le pinne siano state delle zampe sono gli artigli che esse hanno sui margini.
Il corpo affusolato e le pinne gli permettono di muoversi agilmente e velocemente in acqua, rendendolo praticamente instancabile. Grazie alla vasta capacità polmonare possono tornare in superficie meno di una volta ogni 24 ore.
La testa ha forma allungata con fauci enormi e denti appuntiti lunghi 10 cm, mentre gli occhi sollevati gli permettono di nuotare a pelo d'acqua senza farsi vedere, tenendo solo gli occhi fuori, in modo da avventarsi sulla preda sfruttando il fattore sorpresa. Gli occhi sono inoltre dotati di membrana come quelli dei pesci e questo permette al drago di vedere benissimo anche sott'acqua.

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DRAGHI DELLE ALPI
Draghi dalle caratteristiche simili nell'aspetto si riscontrano sulle alpi, ma qui il drago ha un solo occhio costituito da un enorme brillante e porta la corona, dispone di ali per volare e si riunisce con i suoi simili per danzare nella notte.
Vivono in profonde caverne dalle quali escono di notte per procacciarsi il cibo.
Con le loro ali arrivano a sorvolare i grandi ghiacciai sfidando e battendo le aquile nei loro domini, in quanto veri signori delle montagne, poiché riescono a vivere in quei luoghi dove nessuno potrebbe sopravvivere.
Spesso li si può trovare posati su rupi o mimetizzati sugli alberi in attesa della preda.
A differenza dei draghi d'acqua le serpi montane possono avere o meno le zampe.
Questi demoni delle montagne sembra possano essere vinti solo dalla potenza dei santi o di valorosi guerrieri.

Spesso gruppi di serpi-drago sono comandate da una bellissima e malefica donna, la loro regina. Ella è custode, insieme alle sue creature, di immensi tesori, ed è la trasformazione di una donna perfida.
Dotata di corona e di veleno anch'ella come le serpi ama fare il bagno e per farlo si toglie la corona che deposita sulla riva del lago, mentre il veleno lo nasconde in rupi inaccessibili agli esseri umani. Infatti se un uomo si impossessasse del veleno lei sarebbe morta. Questo non sarebbe avvenuto se invece le fosse stata rubata la corona, e chi riusciva in tale ardimentosa impresa doveva ritenersi felice non solo del bottino ma di essere riuscito a portare a casa la pelle.



Fonti:
http://geocities.yahoo.com
www.mondimedievali.net
www.ilguerriero.it
www.satyrnet.it
http://bluedragon.it
http://olay.bazaar.net
www.croponline.org
www.animalplanet.it
Leggende delle Alpi
Miti e saghe vichinghe

venerdì 16 gennaio 2009

Truffa alla nigeriana

Sembrerebbe impossibile che qualcuno ci caschi ancora in queste truffe, ma ci sono ancora degli ingenui che ci credono.
Purtroppo non tutti i truffati hanno poi il coraggio di denunciare il fatto, ma non è questo il caso.

Leggete questo articolo direttamente nel blog di Paolo Attivissimo
Resoconto di una truffa

sabato 10 gennaio 2009

Errore dmrc e permessi dei file

A volte può capitare, avviando Ubuntu, di vedere uno strano messaggio che accenna a un errore del file DMRC, che dovrebbe avere certi permessi (il messaggio indica 644), mentre la home dell'utente dovrebbe avere altri permessi..

Solitamente è la conseguenza di qualche cavolata fatta sui file nascosti della nostra home..

Il rimedio è semplicissimo: come descritto nello stesso messaggio di errore, dobbiamo semplicemente cambiare i permessi sia alla nostra home che al file nascosto dmrc.

Vediamo i comandi che dobbiamo dare in sequenza:
chmod 755 /home/NostroNomeUtente
chmod 644 .dmrc


Il primo comando rende la nostra home utente di proprietà completa del nostro utente (7=rwx=lettura, scrittura ed esecuzione), e di sola lettura ed esecuzione per gli altri utenti (5=r-x=lettura ed esecuzione)

Il secondo comando agisce invece sui permessi del file nascosto .dmrc (notare il punto davanti al nome del file), rendendolo di sola lettura e scrittura per il proprietario (6=rw-=lettura e scrittura) e di sola lettura per gli altri (4=r--=lettura)

Infatti i codici numerici dei permessi sono:
0=---=nessun permesso
1=--x=esecuzione
2=-w-=scrittura
3=-wx=scrittura ed esecuzione
4=r--=lettura
5=r-x=lettura ed esecuzione
6=rw-=lettura e scrittura
7=rwx=lettura, scrittura ed esecuzione