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martedì 21 giugno 2011

Cavour

Anagrafica:
  • nato a Torino il 10 agosto 1810

  • morto a Torino il 06 giugno 1861

  • Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia e Ministro degli Esteri 23 marzo 1961 – 06 giugno 1861

  • Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno di Sardegna 04 novembre 1852 – 19 luglio 1859 e 21 gennaio 1860 – 23 marzo 1861

  • Ministro dell'Agricoltura e del Commercio del Regno di Sardegna 11 ottobre 1850 – 11 maggio 1852

  • Ministro delle Finanze del Regno di Sardegna 19 aprile 1851 – 11 maggio 1852


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Cavour si dedicò fin da giovane ai suoi interesse nell'industrializzazione, nel commercio e nell'agricoltura, nei quali riuscì a ottenere notevoli risultati. Per apprendere il più possibile viaggiò molto all'estero, specialmente in Francia e in Inghilterra dove si fermò per lunghi periodi per studiare a fondo i loro sviluppi economici e industriali.

Di stampo conservatore aveva però una predilezione per il progresso nei vari settori e questa sua mentalità aperta lo portò a capire che per un migliore sviluppo dell'economia bisognava attuare una politica del libero scambio.


Nei suoi possedimenti intraprese fin da subito una politica di miglioramenti nei settori delle macchine agricole, dell'allevamento, dei concimi, ottenendo dei buoni risultati con una crescita dei raccolti.

Sempre in una politica di innovazione della produzione agricola costituì la Società anonima dei molini anglo-americani di Collegno di cui divenne il maggiore azionista, e che ebbe una posizione di primo piano nell'Unità d'Italia.


Fu un grande sostenitore di interventi a favore di un ampliamento delle ferrovie che vedeva come un ottimo mezzo di sviluppo economico del paese, che provvide a finanziare proprio in quegli anni.


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In politica fa il suo ingresso nel 1847 attraverso il suo ruolo di direttore del giornale Il Risorgimento. Attraverso di esso fu sostenitore della concessione da parte del sovrano della costituzione (1848).

Nel 1848 si candida alla Camera dei Deputati e fa il suo ingresso sulla scena politica ufficiale del paese, anche se per il momento non è ancora la punta di diamante del governo. Qui dapprima appoggia l'iniziativa diplomatica nei confronti dell'Austria, assumendo una posizione moderata.

Ravvisando poi il pericolo dei fermenti insurrezionali cambiò idea e divenne a favore della ripresa delle ostilità contro l'Austria. Ma ad attendere Carlo Alberto fu la sconfitta e l'obbligo ad abdicare a favore del figlio Vittorio Emanuele II (1849).

Nel 1849 Cavour riuscì mantenere il suo incarico all'interno della Camera e si diede da fare con riforme per migliorare l'economia del paese istituendo la Banca Nazionale degli Stati Sardi; fece staccare il Piemonte dal fronte cattolico-reazionario e promulgò una serie di leggi per abolire i privilegi del clero in Piemonte.



In campo economico, con il potere concessogli come Ministro dell'agricoltura e del commercio, avvio una politica atta ad attenuare i dazi e a favorire una politica del libero scambio. Per fare ciò firmò diversi trattati con vari paesi d'Europa. Questo periodo segnò il passaggio dal protezionismo al libero scambio, determinando un ampliamento del commercio e la prospettiva di maggiori guadagni.


Come Ministro della Marina introdusse la navigazione a vapore, con l'idea di rendere il corpo svogliato dei marinai un corpo di professionisti.


Come Ministro delle Finanze si impegnò per allentare la morsa del forte debito pubblico e quindi staccare il regno dalla dipendenza dei suoi creditori. Per fare ciò, oltre ai trattati commerciali già stipulati come ministro del Commercio, impose una tassa del 4% sul reddito agli enti laici ed ecclesiastici, istituì la tassa sulle successioni e impose l'aumento di capitale alla Banca Nazionale degli Stati Sardi aumentando l'obbligo delle anticipazioni allo stato. Si attuò la collaborazione tra finanza pubblica e iniziativa privata.


Con l'aiuto inglese (1851) vennero costruite delle linee ferroviarie in Piemonte, mentre Cavour appoggiò l'istituzione di una linea di navigazione sovvenzionata tra Genova e la Sardegna. Promosse anche l'istituzione della Compagnia Transatlantica e la fondazione della futura fabbrica di locomotive a vapore Ansaldo.


Nel 1852 Cavour diventa presidente del consiglio dei ministri e si adopera per realizzare il suo piano di unificazione della penisola sotto il comando dei Savoia, attuando una serie di interventi in episodi che non interessavano l'Italia pur di riuscire a stringere alleanze necessarie per i suoi piani (Guerra di Crimea). Grazie a queste alleanze Cavour si oppose di nuovo all'Austria che scatenò la guerra. La strada stava prendendo la giusta direzione per l'unificazione, ma l'alleato francese impaurito proprio da questo firmò l'armistizio con l'Austria. Il Piemonte riuscì ad annettersi la Lombardia. Forte poi dell'appoggio inglese tratto con la Francia l'annessione dell'Emilia-Romagna e della Toscana in cambio della Savoia e di Nizza.


Nel 1860 Cavour seguì personalmente le mosse di Garibaldi e dei Mille, da lui non approvate del tutto, ma che dovette lasciare andare avanti in quanto con la cessione di Nizza e della Savoia aveva perso prestigio. Pressioni da parte di francesi e inglesi costrinsero il re sabaudo a mettersi ufficialmente contro Garibaldi inviandogli una lettera con la quale gli intimava di fermarsi. Ma di nascosto il re inviò anche un altro messaggio con il quale diceva a Garibaldi di proseguire. In questo modo la spedizione di Garibaldi risultò ufficialmente una sua iniziativa.

Su una strada un po' accidentata l'unificazione dell'Italia continuò e nel 1861 venne proclamata la nascita del Ragno d'Italia.

Cavour fu il primo Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia, dichiarando che Roma sarebbe divenuta la capitale del nuovo regno.


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Fonte Wikipedia


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